Le sale del Pozzo, del Fuoco, dei Mortai, delle Arpie e del Veleno… sarà la prossimità del calendario alla notte degli spiriti di Halloween a far immaginare un’esperienza del terrore, un gioco di ruolo noir o persino una giostra da brivido. Ma invece della magia, in queste sale si svelano erbe e aromi che hanno viaggiato nei secoli per terre e per mari, da mondi lontani alla vecchia Europa.
L’occasione di rivivere storie affascinanti che hanno a che fare con i nostri sensi è la riapertura della Antica Spezieria di San Giovanni, che dal 20 ottobre è di nuovo visitabile dopo un lungo e meticoloso restauro, con l’apertura di quattro nuovi spazi.
UN'ESPERIENZA SENSAZIONALE
L’esperienza è davvero “sensazionale” e lo è per tutti, visto che i curatori hanno previsto supporti tattili per ipovedenti e angoli olfattivi pensati per un’esperienza multisensoriale. Anche gli oggetti conservati, dai manufatti lignei ai dipinti, dai mortai agli alambicchi, dal materiale ceramico ai libri, sono stati restaurati e vengono divulgati grazie alle tecnologie digitali.
Il percorso espositivo, che già comprendeva la Sala del Fuoco, la Sala dei Mortai, la Sala delle Sirene e la Sala del Pozzo o degli Alambicchi, ora si completa con la Sala della Storia, la Sala della Regola, la Sala dei Veleni o del Libro, e con il Corridoio di ingresso o del Monaco. Qui è stata ripristinata l’antica apertura sul Chiostro, punto di contatto simbolico e pratico con il Monastero di San Giovanni Evangelista,
LA STORIA
La Spezieria nasce insieme all’Abbazia nel 981 e in origine era riservata solo ai monaci benedettini. Al pubblico venne aperta solo all’inizio del tredicesimo secolo e in particolare serviva gli ospedali della città. La Spezieria si ampliò più volte nel corso dei secoli: nel Quattrocento venne annesso un laboratorio, gli arredi vennero aggiornati fino agli anni tra il XVI e XVII Secolo e nel 1766 i benedettini la dovettero secolarizzare, per evitare che chiudesse.
Cosa che avvenne un secolo più tardi, quando, nel 1897 il giovane Stato italiano acquisì i locali per poi colmarli con una grande collezione di mortai, albarelli, vasi, alambicchi e altri oggetti, riaprendoli infine al pubblico negli anni Cinquanta del Novecento.
“È un percorso di straordinaria suggestione, che si snoda nel sapere del passato, in seno a un complesso benedettino di secolare importanza, che cullò e coltivò le conoscenze, la cultura e l’arte, sempre ai massimi livelli – spiega Stefano L’Occaso - direttore del Complesso monumentale della Pilotta -, finalmente la sequenza di sale con antiche scaffalature, albarelli, vasi e mortai, è stata recuperata”.
LA VISITA
La visita alla Spezieria inizia dalla Sala del Pozzo, tra alambicchi, storte e bottiglie utilizzati per preparare i medicamenti. Si vede poi il camino nella Sala del Fuoco prima di entrare nella Sala dei Mortai. Qui si ammirano gli strumenti indispensabili allo speziale, per l’appunto i mortai, recipienti in marmo o in bronzo e a forma di coppa o di vaso che venivano adoperati per triturare, con apposito pestello, erbe, minerali e sostanze organiche essiccate. Le dodici lunette, databili attorno alla prima metà del Cinquecento, ospitano i ritratti dei maestri antichi della medicina.
Nella sala delle Arpie si trovano, invece, dodici ritratti dei maestri della medicina vissuti fra Cinquecento e Seicento. Alla fine del percorso mancano la Sala della Storia (della spezieria), quella della Regola (di san Benedetto), il corridoio di ingresso verso il chiostro di San Giovanni e la Sala dei Veleni o del Libro, dove lo speziale custodiva sotto chiave quei prodotti tossici che nelle mani sbagliate potevano essere un pericolo, sono raccolti i volumi di farmacia, medicina e botanica dei secoli XVI-XX. Una teca, in particolare, ospita un libro tra questi, affiancato dalle filze che rappresentano gli antichi ricettari farmaceutici, mentre un monitor rende tutto più comprensibile, anche se il mistero aleggia nell’aria. E questa non è… Halloween.
INFORMAZIONI
Antica Spezieria, Complesso Monumentale della Pilotta
Borgo Pipa, 1/A
Aperta dal martedì alla domenica
Ingressi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 con obbligo di prenotazione
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