
Chi ha detto che il lavoro d’ufficio si può fare solo tra quattro mura, magari seppelliti in un alveare in un business district alla periferia della città? È una sfida che la pandemia ci ha già dimostrato di poter vincere. Sebbene ci sia ancora chi non riesce ad accettare l’idea di non “controllare a vista” chi sta stipendiando. Ma il mondo è in evoluzione e sempre più spesso, c’è chi sceglie di partire portando il lavoro con sé. Ovviamente senza rinunciare alla qualità della vita personale.

È il fenomeno della workation, termine anglosassone di ardua pronuncia, frutto della crasi dei termini work/lavoro e vacation/vacanza. Ma un modo sempre più apprezzato, specie tra i più giovani, per “cambiare aria” ed esplorare luoghi nuovi restando produttivi. Soluzione ideale per chi può lavorare da remoto, la workation permette di associare dovere e piacere.
E il camper, grazie all’evoluzione delle tecnologie mobili, è divenuto un mezzo fondamentale per battere la strada della workation: silenzioso, personale, attrezzato, è una casa su ruote che permette di seguire il proprio ritmo e godere di una libertà totale. Anche senza ricorrere ai “palazzi su ruote” ostentati dagli influencer degli Stati Uniti, spesso alloggiati su trailer difficilmente compatibili con le dimensioni della rete stradale europea.
In realtà negli ultimi anni, anche i camper di taglia europea si sono evoluti e sono in grado di rispondere a tutte le esigenze di chi opta per il lavoro da remoto. Garantiscono un comfort abitativo di buon livello, anche dal punto della ventilazione e del condizionamento, nonché tavoli ampi e regolabili in altezza per lavorare. E dall’altro versante, letti con doghe in legno e materassi in biolatex ad alto spessore, cucine con piano cottura a quattro fuochi, forno e frigo a colonna con freezer separato, cabina doccia indipendente e buona coibentazione garantiscono un soggiorno senza limitazioni.

Lo sviluppo tecnologico dà una mano: ormai a bordo non mancano mai le prese elettriche a 220 V per computer e stampanti alimentate da batterie di elevata capacità, impianti di climatizzazione con termostato, luci regolabili per non affaticare la vista. Quanto alla connessione alla rete, grazie alla diffusione dei servizi satellitari anche chi sceglie di non sostare in una struttura ricettiva può utilizzare collegamenti di qualità senza dover spendere cifre importanti.

Ultima frontiera, la disponibilità di energia: si può partire dai “banali” pannelli solari posti sul tetto del camper per ricaricare i dispositivi per arrivare a celle a combustibile alimentate da una miscela a base di metanolo, in grado di produrre notevoli quantità di elettricità con costi limitati e impatto ambientale prossimo allo zero.

Mezzi abitabili e attrezzature che saranno tra i protagonisti dell’edizione 2025 del Salone del Camper, in programma nei padiglioni della Fiera di Parma dal 13 al 21 settembre: nove di giorni di incontri e confronti sul tema della vita en plein air nell’ambito della manifestazione che rappresenta il punto di riferimento in Italia del settore.
Per scoprire le ultime novità dei veicoli ricreazionali e degli accessori dai principali produttori europei, e lasciarsi ispirare da mete e itinerari inediti per programmare le prossime avventure on the road.

Senza dimenticare una visita allo stand Touring, che da anni presenta la produzione più recente e aggiornata in fatto di guide, carte, atlanti e servizi.
Per gli iscritti TCI, un biglietto omaggio a fronte di un biglietto intero acquistato, dal lunedì al venerdì, presentando la tessera Touring all’ingresso.