
Dopo 11 anni di richieste, battaglie, progetti, ricorsi al Tar e anche un’asta demaniale annullata, l’isola di Poveglia, nella laguna di Venezia, sembra avere finalmente trovato il proprio destino ed è quello che molti, fra cui il Touring Club Italiano, auspicavano: non più un luogo abbandonato, non un luogo privato destinato a un turismo d’élite, ma uno spazio verde restituito alla cittadinanza.
L’associazione “Poveglia per tutti” – oltre 4mila persone con uno zoccolo duro sull’isola della Giudecca –, che dal 2014 ha combattuto in prima fila perché l’isola restasse un bene pubblico ha infatti ottenuto in concessione l’isola Nord per sei anni, a partire dal 1° agosto 2025.

Poveglia si trova nella Laguna Sud, di fronte a Malamocco. Sono sette ettari divisi tra l’Isola Nord, boscosa e incolta; l’isola Sud, a sua volta ricca di alberi e che ospita i resti della pieve di S. Vitale (solo il campanile, riadattato a faro) e diun complesso ospedaliero di fine Ottocento; e l’ottagono, isolotto artificiale difensivo realizzato del XIV secolo.
Il nome deriva dal latino Popilia, probabilmente per la folta vegetazione che da sempre la caratterizza (dal latino populus, pioppo). Il primo insediamento risale al VI secolo, quando a seguito delle invasioni longobarde in Veneto gli abitanti della regione fuggirono sulle isole della laguna.

Il suo passato di lazzaretto per i malati di peste nel Settecento e di ospedale psichiatrico nel secolo successivo ha contribuito a creare una fama di isola infestata dai fantasmi, che in realtà è nata solo in tempi molto più recenti, nel 2001, quando la produzione del programma Usa “Scariest Places on Earth”, i luoghi più spaventosi della Terra, la scelse come location di un episodio. Tutte leggende, ovviamente: anzi, fino 1968 Poveglia ospitò una casa di riposo immersa nel verde e nella quiete della laguna.
Nel 1997 il Centro Turistico Studentesco e Giovanile presentò un piano per la realizzazione di un ostello della gioventù; un progetto sostenuto anche dal TCI, ma l'iniziativa non andò in porto..
Di fatto l’isola restò abbandonata alla chiusura della casa di riposo e nel 2014 l’agenzia del demanio la mise all’asta fra le proteste assieme ad altre isole della laguna. L’asta fu annullata dal Tar (lo abbiamo raccontato qui) e Poveglia rimase abbandonata.

Ora finalmente la notizia che molti veneziani aspettavano. Come dichiarò all’epoca il presidente TCI Franco Iseppi, «Le isole della laguna sono un bene prezioso e, a nostro parere, inalienabile e non possono essere trattate come una caserma abbandonata o un edificio desueto. Quale che sia la soluzione possibile, Poveglia non può essere utilizzata in modi impropri per la sua collocazione ambientale e per il suo valore storico, né sottratta alla possibile frequentazione pubblica».
L’associazione Poveglia per tutti realizzerà ora sull’isola Nord un parco urbano accessibile a tutti, e assieme al dipartimento Scienze Umane dell’Università di Verona porterà avanti un progetto di ricerca e sperimentazione sulla biodiversità, dell’isola. La speranza dell’associazione è di ottenere in gestione anche la parte Sud: i progetti non mancano (banca dei semi, centro studi sulle alghe, spazi per attività produttive o artigianali che stanno scomparendo a Venezia…), l’importante è che Poveglia resti l’isola di tutti.