La città di Ravenna ha ritrovato un luogo fondamentale della sua storia recente, restituendo al tempo stesso al mondo intero due figure che hanno fatto la Storia dell’Ottocento. In un elegante palazzo storico di fine Seicento, Palazzo Guccioli, ha aperto da poche settimane una doppia esposizione permanente interattiva: il Museo Byron e il Museo del Risorgimento. Dove si può rivivere, attraverso sofisticati apparati multimediali, la storia del poeta inglese George Gordon Noel Byron e quella dei protagonisti del Risorgimento Italiano come Giuseppe Garibaldi, due personaggi quasi leggendari passati in questa città in anni diversi, ma con lo stesso spirito incendiario.

Ravenna, piazza del Popolo / foto Shutterstock

Palazzo Guiccioli, proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che l’ha restaurato, è rifiorito nel centro storico con i suoi 2.220 metri quadrati di sale, con locali dedicati anche alla neonata sezione italiana della Byron Society e a un piccolo ma curioso Museo delle Bambole

Un’altra bellezza che si unisce ai più noti capolavori della città che vanta otto siti sotto tutela Unesco come la Basilica di S. Vitale, che custodisce mosaici fra i più belli del mondo, di epoca bizantina, e il Mausoleo di Teodorico, risalente al VI secolo.

Ravenna, i mosaici nella Basilica di San Vitale / foto Shutterstock

Nel Museo Byron gli spazi espositivi si aprono come pagine di un libro raccontando la figura del poeta, che visse proprio in questo palazzo, pagando regolare affitto, dal 1819 al 1821, il periodo più lungo da lui trascorso in Italia e la sua fase di maggior produttività letteraria. A quel tempo Byron aveva 31 anni. 

L'allestimento del nuovo museo Byron / foto Marco Raccichini

A 201 anni dalla sua morte risorge così uno dei massimi poeti britannici, il più amato dagli inglesi dopo Shakespeare, uomo dissoluto e di cultura, donnaiolo impunito, aristocratico passionale e ribelle, dandy inquieto e licenzioso, artista geniale, eroe romantico. La sua storia e il suo viso dai tratti femminili si svelano attraverso schermi interattivi, filmati, suoni, voci, oggetti, documenti, stampe, ritratti, busti, lettere, medaglioni e ricordi sentimentali, come lembi di pelle e capelli, raccolti dalla sua amante, Teresa Gamba, moglie del conte Alessandro Guiccioli proprietario del palazzo. 

«Del tutto inedito – spiega la direttrice del Museo Byron Alberta Fabbri, già conservatrice del MAR-Museo d’arte della città di Ravenna e specialista in Beni culturali della Regione Emilia-Romagna per i musei del territorio regionale – è lo studiolo di Byron, fatto decorare dallo stesso poeta, con la rappresentazione alla tizianesca dei riquadri che ospitano Danae e Venere, oltre agli spazi della Byron Gallery, che potrebbe essere letta come una “passerella” dove sono esposti ritratti in varia foggia, talvolta da lui stesso voluti, gioielli, piatti decorati e libri illustrati ispirati alle sue opere più famose, a testimonianza della sua fama». 

L'allestimento del nuovo museo Byron / foto Marco Raccichini

Con ogni probabilità il Museo Byron sarà una delle tappe della visita ravennate del re d’Inghilterra Carlo III durante il suo imminente viaggio in Italia nel mese di aprile. Re Carlo e la moglie Camilla saranno a Roma per il Giubileo, dove incontreranno il papa (sempre che le condizioni di salute di Francesco I lo consentano).

Re Carlo III ha sempre mostrato una profonda passione per l’arte, la cultura e la storia italiana. La scelta di Ravenna come tappa del viaggio reale conferma l’interesse del sovrano per il nostro patrimonio storico e  culturale. Sebbene i dettagli della visita non siano stati resi pubblici, per evidenti ragioni di sicurezza, è assai probabile che oltre al Museo Byron re Carlo III visiterà i luoghi dedicati a Dante Alighieri, che a Ravenna trascorse gli ultimi anni di vita e dov’è sepolto.

Re Carlo d'Inghilterra e la Regina consorte / foto Shutterstock