SE NON CI FOSSE STATA LIPSIA...
La storia europea, per esempio, sarebbe stata diversa, e forse non ci sarebbero stati Waterloo e il Congresso di Vienna, “se” Napoleone a Lipsia nell'ottobre 1813 non fosse stato sconfitto da russi, austriaci, svedesi e prussiani nella Battaglia delle nazioni (Völkerschlacht bei Leipzig), lo scontro più grande in tutte le guerre napoleoniche, che lasciò sul campo 100-120mila fra morti e feriti. “Se” nel 1519 Lutero e Melantone avessero trovato un accordo con il teologo cattolico Johannes Eck, durante i venti giorni della “disputa di Lipsia”, forse non ci sarebbero stati la Riforma e la rottura definitva con la Chiesa di Roma.
Lipsia - foto Getty Images
UNA CAPITALE CULTURALE
Lipsia, Augustusplatz - foto Getty Images
IL CENTRO STORICO DI LIPSIA
Lipsia era all'incrocio ortogonale di due grandi assi di comunicazione fra est e ovest e fra nord e sud, così presto la sua fiera annuale si affermò come la più importante dell'Europa centrale. E rese ricca la città, come mostra l'imponenza del Municipio Vecchio, capolavoro del Rinascimento tedesco. Ci crediate o no, questo enorme e scenografico edificio cinquecentesco, con un salone principale lungo 50 metri, fu costruito in soli nove mesi, tra una fiera e l'altra. Oggi ospita il Museo di storia della città, perché dal 1905 Lipsia ha un altro Municipio, ai bordi del centro storico: un po' lugubre, con una torre alta 110 metri che è quanto resta della Pleissenburg, l'antica fortezza che ospitò la Disputa di Lipsia.
Lipsia, il Rathaus - foto R. Copello
Che poi vogliate fermarvi a cena dipende da diversi altri “se”: se il posto non vi appare più turistico che storico, se le comitive di turisti giapponesi abbiano lasciato un posto libero, se il vostro stomaco regge una cucina molto tradizionale. Locale storico per locale storico, val la pena dare un'occhiata alla facciata del Zum Arabischen Coffe Baum, aperto nel 1694 e che contende al Procope di Parigi il primato di più antica sala da caffè-ristorante esistente al mondo: peccato che, essendo in ristrutturazione, ci si debba limitare a contemplare il bassorilievo dorato sopra la porta d'ingresso, dove un turco placidamente sdraiato sotto una pianticella di caffè offre una tazza di preziosa bevanda a un angioletto.
Lipsia, l'insegna dell'Auerbachs Keller - foto R. Copello
SULLE ORME DI BACH
Accanto alla chiesa e al monumento a Bach, poi, una casa del '700 ospita l'Archivio Bach e il godibilissimo Museo Bach: in una vetrina è esposto lo spartito dell'aria BWV 1127 “Alles mit Gott und nichts ohn' ihn” (Tutto con Dio e nulla senza di Lui) che un giovane musicologo allora di 27 anni, Michael Maul, scoprì nel 2005 nella Biblioteca della Duchessa Anna Amalia a Weimar. Era dal 1935 che non si trovavano inediti bachiani e quel sensazionale ritrovamento ha spianato la carriera di Maul, oggi dinamico direttore del Bach-Archiv e del museo, oltre che anima dell'annuale BachFest.
Lipsia, Nikolaikirche - foto R. Copello
Così il 9 novembre il Muro venne giù, e si avviò il processo che nel 1990 portò alle prime elezioni libere e alla riunificazione con la Germania ovest. Fu un'epopea, una lotta per la libertà vinta con mezzi pacifici contro un regime occhiuto, duro, dispotico. Per questo non si può lasciare Lipsia senza avere visitato i due musei dedicati l'uno alla storia della Ddr, il Zeitgeschichtlichen Forum Leipzig (Forum di Storia Contemporanea) presso la Marktplatz, l'altro nei locali autentici della Stasi, proprio nella Runde Ecke, dove sembra di entrare in un film di spionaggio: esposizioni documentatissime, con tragedia e ridicolo spesso mescolati, a mostrare come la banalità del male possa incidere sulla vita quotidiana in una nazione ostaggio di una dittatura.
Ricostruirla, seppur in forme moderne, era un dovere: così è stato progettato il Paulinum, che oggi funziona tanto come chiesa universitaria quanto come aula magna e sala da concerti. La facciata è storta, a ricordare il crollo di quella originale. E, forse, che ogni popolo a ogni generazione è sempre in bilico fra bene e male, fra libertà e repressione. Per questo lì davanti, sulla Augustusplatz non più Karl-Marx-Platz, ogni 9 ottobre una folla sterminata si riunisce con le candele in mano per celebrare il Festival delle Luci, in ricordo della rivoluzione pacifica del 1989: data che nel 2019 assume una rilevanza particolare, nel trentesimo anniversario della caduta del Muro.
Lipsia, Augustusplatz - foto R. Copello
MUSICA, MAESTRO!
Lipsia, nella casa museo di Schumann - foto R. Copello
Lipsia, Kunstkraftwerk - foto R. Copello
LA CITTÀ DEI RECORD
- Info turistiche su Lipsia: www.leipzig.travel (in italiano); Hidden Leipzig (in inglese); www.sassoniaturismo.it.
- Eventi/2. Le Giornate Wagneriane si tengono ogni anno in maggio, il Festival di Schumann in settembre. Il calendario dei concerti e delle conferenze per il bicentenario dalla nascita di Clara Wieck Schumann è sul sito www.clara19.leipzig.de
Lipsia, Bachfest - foto Gert Mothes