Una bella, nitida foto di gruppo. È quella scattata da Legambiente alla fine della sua iniziativa il Giretto d’Italia che, da quattordici anni, scatta un’istantanea alle abitudini di spostamento legate alla mobilità attiva nei capoluoghi del Paese, cercando di comprenderne dinamiche, cambiamenti e prospettive.

La campagna nazionale dedicata alle due ruote chiama ogni anno a raccolta cittadini, studenti e lavoratori (anche in smart working) per partecipare a un campionato urbano della mobilità attiva, leggera e condivisa che ha l’obiettivo di promuovere gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola in bici o con l’utilizzo di mezzi di micromobilità elettrica.

Anche quest’anno l’iniziativa si è svolta a settembre, con il sostegno di Euromobility e durante la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile e ha visto la partecipazione di 22 comuni sopra i 15 mila abitanti e 17 aziende, per un totale di oltre 39 mila passaggi registrati dai 154 punti di controllo installati in vari punti delle città.

Nella pratica, i partecipanti sono andati al lavoro o a scuola utilizzando un mezzo a zero emissioni, passando in uno dei check point previsti in tutte le città d’Italia che hanno aderito all’iniziativa, nella fascia oraria dedicata al monitoraggio (2 ore a scelta tra le 7.00 e le 10.00 del mattino).

Sul podio del Giretto sono salite Piacenza (4,89%) Faenza (RA, 4,01%) e Padova (3,50%), Comuni con il più alto numero di spostamenti sostenibili in rapporto alla popolazione residente. Nelle tre cittadine l’automobile non è il mezzo di trasporto numero uno, grazie a piani di mobilità urbana che investono sul rafforzamento del trasporto pubblico locale, nella realizzazione di nuove corsie ciclopedonali e sul potenziamento della sharing mobility.

foto Shutterstock

MOBILITA' AZIENDALE E SHARING LE PRIORITA'

Ciò che emerge dai risultati del Giretto d’Italia 2024 è che bisogna ripensare anche alla mobilita aziendale partendo dal potenziamento del lavoro da remoto, per decongestionare il traffico e alleggerire la pressione sul trasporto pubblico locale e dalla promozione di convenzioni tra aziende e società di sharing mobility.

“Lo sviluppo della mobilità sostenibile in Italia è rallentato dallo squilibrio tra gli obiettivi ambientali e sociali che vorrebbero le nostre città caratterizzate da spostamenti a basso impatto, rapidi ed economici per tutti – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente –. A causare questo divario è certamente l’inefficacia delle politiche nazionali e territoriali.

Poi, c’è la riforma del Codice della Strada - spiega Zampetti -, che ci preoccupa, poiché non sembra introdurre risolutive misure che aumentino la sicurezza su strada per gli utenti deboli. Non va meglio sul versante degli investimenti, vista anche la preoccupante previsione di tagli nella nuova legge di Bilancio a iniziative che favoriscono il diritto alla mobilità,

Milano, Arco della Pace / foto Shutterstock

MILANO E TRENTO CAPITALI DELLO SMART WORKING

Il bilancio del Giretto d’Italia restituisce dati interessanti anche sul grado di partecipazione a questo tipo di iniziative, segno di una maggiore sensibilità al tema della mobilità sostenibile, le abitudini di spostamento, le soluzioni di trasporto e l’approccio al working at home, che riducendo la domanda di mobilità contribuisce al miglioramento dello spazio urbano e della qualità dell’aria.

In questo senso si sono distinte Trento e Milano, rispettivamente con 577 e 126 lavoratori da remoto che hanno partecipato da casa al Giretto d’Italia. Con 12 aziende partecipanti, Padova si distingue anche per il più alto numero di realtà aziendali che hanno colto la sfida del Giretto.