
Questo articolo propone parte della nostra newsletter "inVino Touring - Cantine, Storie, Paesaggi", firmata Mario Busso, curatore della guida Vinibuoni d'Italia.
In Vino Touring è una finestra che si apre ogni mese sul mondo del vino italiano, sulla sua costante evoluzione e anche sulle sue problematiche. È anche lo strumento per tenerti aggiornato/a sulle novità editoriali TCI, sugli eventi del vino più interessanti, sulle cantine, sui protagonisti di questo mondo. Iscriversi è facile, leggerla ancora di più.
Negli ultimi anni, il consumo di vino ha subito un'evoluzione significativa. La tendenza è chiara: si beve meno, ma meglio. Il calice ha sostituito sempre più spesso la bottiglia, e il consumatore è diventato più esigente e più attento alla qualità.

Il calo dei consumi ovviamente si riverbera sulle vendite, che a livello mondiale soffrono anche il cambiamento climatico (minore produzione) e in Italia le restrizioni del Codice della strada entrato in vigore a dicembre 2024. Lo certifica una ricerca dell'Area studi di Mediobanca sul settore vinicolo, che copre circa il 95% del totale nazionale.
Nel 2024 si è comprato meno vino (-2,5% le quantità vendute), soprattutto fuori casa (-4,9% le vendite in ristoranti e alberghi; -8,4% in enoteche e wine bar). Un dato positivo viene dall'enoturismo: +9% sul 2023, con tre aziende su quattro che propongono visite in cantina e un numero sempre maggiore propone esperienze in vigna. Da punto di vista economico è stato un anno fermo: +0,3%. A tirare sono ancora una volta le bollicine e i vini mossi, che sono cresciuti soprattutto nelle esportazioni (+ 9,1%).

E allora, vista anche la stagione calda, rendiamo omaggio alle bollicine, uno dei vini ideali con le alte temperature: fresche, leggere, dissetanti e spensierate. Partiamo da qui per un excursus nel mondo dei vini estivi, sempre affidandoci alle migliori etichette selezionate nella guida Vinibuoni d'Italia 2025. Le bottiglie che seguono infatti fanno parte della Top300, la selezione d'eccellenza fatta dai curatori della guida Mario Busso e Alessandro Scorsone: durante le degustazioni finali, i due curatori, scelgono le migliori 300 bottiglie tra le oltre 700 che hanno ricevuto la Corona. Si tratta quindi del meglio del meglio, una indicazione di indiscussa qualità.
Viva le bollicine
Partiamo dal Prosecco, uno dei vini italiani più famosi nel mondo, prodotto in Veneto e in Friuli da uve glera e che nelle sue espressioni qualitativamente più alte ha assunto il marchio Docg.
Fra le eccellenze segnalate nella guida Vinibuoni d'Italia 2025 ecco alcune etichette che sapranno regalarvi freschi e frizzanti brindisi: Andreola, Col Vetoraz, Le Manzane, Antonio Facchin.
Se volete conoscere e visitare il territorio dove il Prosecco è eccellenza, il Conegliano Valdobbiadene (Tv), ricordate che queste cantine organizzano degustazioni guidate, visite in vigna, aperitivi al tramonto e che Facchin è anche un agriturismo dedicato all'ospitalità.

Passiamo agli spumanti metodo classico, che molto spesso nascono da uve autoctone come quelli a base Erbaluce prodotti in Piemonte, nel Canavese, da Tenuta Roletto; da uva Durella nel Veronese da Gianni Tessari; o ancora spostandoci al Sud, in Campania, brilla il metodo classico da uve Falanghina della cantina Porto di Mola di Galluccio (Caserta). Sempre nel Casertano, Villa Matilde produce un rosè straordinario a base Aglianico. Infine a Marsala, in Sicilia, Caruso&Minini produce un'ottima bolla a base Catarratto.
I grandi bianchi estivi: Arneis, Vermentino e Furore
Proseguiamo con i vini bianchi che grazie al loro profilo fresco e floreale si adattano meravigliosamente ai piatti estivi e possono essere apprezzati come aperitivi o in accompagnamento per antipasti, piatti di pesce, insalate e pollame.
Tra le etichette, i nostri consigli imprescindibili sono l'Arneis di Pescaja, prodotto nell'Astigiano, fresco, elegantemente fruttato, e due Vermentini toscani stratosferici per sapidità e persistenza, quello di Cantine Lunae e quello de La baia del sole che nascono nei Colli di Luni, tra il Golfo di La Spezia e le Alpi Apuane, all'estremità orientale della Liguria.

E ancora, spostandoci sul Lago di Garda, il Lugana di Tenuta Roveglia e poco distante, in un territorio simbolo al Risorgimento italiano, il Custoza dell'azienda Cavalchina.
Spostandoci a Sud, Marisa Cuomo in Campania sorprende ogni anno con il suo Furore Bianco Fior d'Uva e Siddura in Sardegna ci regala un Vermentino di Gallura iconico.
Il rosato italiano, prezioso e autoctono
Sempre più popolari nelle selezioni estive per il loro equilibrio di freschezza, profondità di sapore e versatilità gastronomica, i rosati sono vini che, nell'immaginario collettivo, sempre di più rappresentano l'estate. Freschi e leggeri, dalle piacevoli note cromatiche che, più o meno intense, richiamano il salmone, sono un passepartout per molti piatti, specialmente quelli della cucina mediterranea. E se la Francia con i grandi rosati della Provenza la fa ancora da padrone, l'Italia amplia la sua offerta con il valore aggiunto di essere figli di rari e preziosi vitigni autoctoni.

Cinque consorzi di tutela - Chiaretto di Bardolino, Valtènesi Chiaretto, Cerasuolo d'Abruzzo, Castel del Monte Rosato e Salice Salentino Rosato - uniscono l'Italia da nord a sud per portare nel mondo lo stile italiano del vino rosato, fatto di un'interazione unica e irripetibile tra il sapere umano e la peculiare vocazione di vitigni tradizionali, suoli e climi. Qualche etichetta? In Liguria Laura Aschero traduce le uve Rossese in un calice inebriante; così Zeni con il suo Chiaretto Vigne Alte, Masciarelli in Abruzzo con il suo Cerasuolo; San Salvatore in Campania con il suo Vetere. In Puglia segnaliamo quattro protagonisti assoluti: Torrevento, Varvaglione, Leone de Castris e Paolo Leo (ma di questi ultimi tre riparleremo fra poco).

I rossi estivi: Lambrusco ma non solo
Sfatiamo un tabù: il rosso si beve volentieri anche d'estate. Servitelo pure a tavola fresco: non sempre i rossi vanno bevuti a temperatura ambiente (che non esiste, visto che solo in Italia può variare da 0 a 35 °C in base alla stagione). Anche rossi nobili e importanti come il Barolo, il Brunello, l'Amarone si offrono al palato nella loro migliore condizione se serviti freschi.
Particolarmente adatti alla stagione estiva sono il Monferace di Santa Caterina a base uve Grignolino; i Lambrusco, tra cui eccelle quello della Cantina di Quistello, nel Mantovano. L'elenco dei suggerimenti può proseguire con il Bardolino, la Schiava, il Rossese di Dolceacqua, certe Bonarde frizzanti dell'Oltrepò pavese, un Grenache ligure, un Gamay del Lago Trasimeno…

E infine i vini dolci, da apprezzare con i dessert e le macedonie di frutta, ma anche per chi ama viziarsi con le ostriche.... Ecco allora il Moscato di Scanzo di Tallarini e il moscato d'Asti delle aziende Caudrina e Mongioia.
Questo articolo propone parte della nostra newsletter "inVino Touring - Cantine, Storie, Paesaggi", firmata Mario Busso, curatore della guida Vinibuoni d'Italia.
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