È sempre una grande sfida, quando si progetta una guida da zero, senza appoggiarsi a materiale preesistente. Se poi l'oggetto della guida è una delle metropoli più popolose al mondo... Gli autori della nuova Guida Verde Tokyo, tuttavia, non si sono lasciati intimidire: Patrick Colgan e Francesco Comotti conoscono la capitale giapponese come le loro tasche e si sono lanciati, insieme alla redazione, in un entusiastico lavoro di ricerca, selezione, composizione. Entrambi (che avevano già lavorato sulla Guida Verde Giappone) sono autori di numerosi libri sul Paese del Sol Levante, Colgan come giornalista e blogger, Comotti come professore di lingua e civiltà giapponese al Liceo linguistico Giovanni Falcone di Bergamo. Ci siamo fatti spiegare da loro quali novità abbiano introdotto nell'accompagnare i lettori tra le vie di Tokyo.

Il Centro Nazionale d'Arte a Tokyo - foto Shutterstock

PASSEGGIATE OLTRE GLI STEREOTIPI

"Sia io sia Patrick eravamo d'accordo sul fatto che Tokyo andasse proposta in maniera diversa, in controtendenza a ciò che è più gettonato e instagrammato" spiega Comotti. "Con il profluvio di foto e video da cui veniamo quotidianamente sommersi si rischia di avere poco da aggiungere. Il primo obiettivo è stato quindi dare luce anche e soprattutto ad altri luoghi della città, ampliando l'orizzonte della visione, senza cascare nel sensazionalismo del microscopico e dell'ultraricercato". Accanto ai quartieri più noti, quindi, da Shinjuku ad Akihabara, la guida propone molte mete fuori dalla linea Yamanote (che definisce il "centro" cittadino), mete altrettanto interessanti per chi fa di Tokyo la destinazione del suo viaggio.

"Un'altra novità è che tutti i paragrafi sono concepiti come passeggiate a piedi, da farsi in una mezza giornata" aggiunge Colgan. "A Tokyo è facile esplorare camminando un'area piuttosto ristretta e poi spostarsi in un'altra con i mezzi, che sono estremamente efficienti. Camminare, tra l'altro, è il modo migliore per scoprire quartieri, così differenti l'uno dall'altro, ed entrare nella vita quotidiana delle persone, che poi è uno dei motivi di maggiore interesse di un viaggio in Giappone". Nello strutturare la guida, grande attenzione è stata data allo sviluppo culturale della città. "L'obiettivo è mostrare al lettore come mai Tokyo abbia così tante stratificazioni e perché si sia trasformata così tanto" spiega Comotti. "Abbiamo cercato di scegliere luoghi che raccontassero personaggi importanti per la città e che dessero testimonianza delle tante svolte culturali avvenute nel corso del tempo. Il contrasto vecchio-nuovo è sempre evidente a Tokyo, ma abbiamo provato ad andare oltre l'effetto sorpresa, scavando nelle pieghe della storia".

Il grande Buddha nel tempio Kotoku-in a Kamakura, a sud di Tokyo - foto Shutterstock

UNA SEGNALETICA PER PREVENIRE L'OVERTOURISM

L'iperturismo in Giappone è un fenomeno relativamente recente e particolarmente sentito. "Anche Tokyo, che pur è così grande, non fa eccezione" spiega Comotti. "Alcuni luoghi non sono più frequentati dagli abitanti a causa della calca dei turisti: come Shibuya, il quartiere del famoso quintuplo passaggio pedonale". "Anche un quartiere come Akihabara è diventato molto più turistico" aggiunge Colgan "fino a pochi anni fa, era la zona frequentata solo dagli otaku, gli appassionati di cultura pop, manga e anime, ora ha perso un po' della sua anima". L'idea è stata allora di inserire una sorta di semaforo per ogni località della guida: un bollino rosso per indicare un luogo in genere sovraffollato, giallo per un luogo affollato in occasioni particolari, verde per un luogo interessante ma meno visitato o poco conosciuto. "È anche un invito alla responsabilità" aggiunge Comotti "ognuno di noi, come turista, deve rendersi conto che ha una responsabilità nei confronti del luogo visitato. Visitare Tokyo non è come arrivare a Siena o Venezia, non c'è un bello derivato dalla storia, dall'arte o dal paesaggio: la bellezza è il modo in cui funziona il Paese, è l'efficienza, la pulizia dei bagni, il vedere come le persone hanno cura degli spazi. Proteggere quella bellezza attraverso il proprio comportamento è oggi quanto mai opportuno e necessario".

Proprio per apprezzare questa bellezza insita nel modo di vivere giapponese, il consiglio dei due autori (così come quello di Giorgio Amitrano, il professore di lingua e letteratura giapponese, nonché traduttore, che ha firmato i Percorsi d'autore della guida) è quindi quello di perdersi, di esplorare, di uscire dagli itinerari super frequentati. "Anche perché è più facile oggi, grazie alla tecnologia" ricorda Colgan "e anche grazie al fatto che l'inglese è più diffuso rispetto che in passato".

La Guida Verde Tokyo: accanto a ogni destinazione i bollini per indicare la frequentazione turistica

I VOLTI DI TOKYO: ROTTE INSOLITE PER NIPPOFILI

C'è un capitolo particolare nella guida, il numero 5, che inizia così: "Specie nel corso del primo viaggio, a Tokyo tutto appare strano e meraviglioso. L'aspetto della città, i suoi contrasti, gli ideogrammi ovunque. I dentro e fuori dalla metropolitana che scandiscono la visita possono somigliare al teletrasporto, tanto i quartieri sono diversi l'uno dall'altro. E poi la folla, i gesti delle persone ... Tokyo non è una città-museo bensì una realtà vibrante, da vivere nel quotidiano". Ecco allora l'idea di dedicare un'intera parte della guida a itinerari tematici pensati per soddisfare gusti, passioni, ossessioni e capire il mondo quotidiano degli abitanti della città. "Tokyo è luogo di convergenze" spiega Comotti "da sempre le persone si sono incontrate qui, sono fuggite da un altrove, hanno portato qui le loro identità e aspettative. Ogni cosa è coltivata fino allo stremo. Ogni ossessione viene costantemente musealizzata. Non dimentichiamo che Tokyo è il primo laboratorio universale del consumismo, che qui la parola d'ordine è anticipare i bisogni e crearne di nuovi. C'è tutto di tutto, fin nel microdettaglio. A volte tutto questo fa molto ridere: Tokyo sa anche essere buffa".

Ecco dunque che i nostri autori hanno pensato a un itinerario dedicato alla cultura pop giapponese, un altro alle librerie e ai grandi scrittori, un altro ancora alla vita notturna, ai bar e alle discoteche. Un quarto itinerario è tutto consacrato alla passione per la musealizzazione, con tanti indirizzi dove viene musealizzata qualsiasi cosa, dai parassiti ai treni fino alla cacca. E poi, un quinto alla mania del vintage, che tanto piace anche ai giapponesi.

L'ultimo piano del centro commerciale Nakano Broadway, dedicato a manga e anime, a Tokyo - foto Shutterstock

INDIRIZZI DA SCOPRIRE E NUOVE METE

A proposito di cose che piacciono anche ai giapponesi. "Sono ossessionati dal cibo" sorride Colgan "e si consigliano continuamente nuovi ristoranti e nuovi indirizzi: quando c'è qualcosa che è di moda, ci vanno tutti. Spesso poi i locali sono molto piccoli e si formano grandi code... anche se non bisogna lasciarsi spaventare, il giapponese medio mangia velocemente e se ne va senza aspettare troppo". I nostri autori hanno curato anche gli indirizzi utili presenti nella nuova Guida Verde: "ho cercato di inserire tutte le mie izakaya preferite, ovvero le trattorie tipiche" continua Colgan" gli indirizzi con opzioni vegane e poi i locali migliori per il ramen, una delle mie passioni... anche se i locali continuano ad aprire e chiudere ed è difficile star dietro a tutto".

Per concludere chiediamo a Comotti e Colgan due luoghi, tra i tanti, che hanno scoperto scrivendo la guida e che consiglierebbero subito ai lettori in cerca di nuove mete a Tokyo. "Mi è sembrato di fare un tuffo negli anni Novanta a Saitama, una città a nord della capitale" risponde Comotti "ci sono andato per visitare il noto Museo della Ferrovia, ma ho scoperto anche il parco di Omiya, che comprende un bellissimo santuario shintoista immerso nel verde e un altrettanto affascinante museo provinciale di storia e folklore giapponese". "Io consiglierei il tempio Taishakuten nel quartiere di Shibamata, lungo il fiume Edo, in una zona tradizionale dove ancora si respirano atmosfere di altre tempi. Le pareti del tempio sono decorate da pannelli con eccezionali sculture lignee a intaglio del secolo scorso, straordinarie per originalità ed espressività. Tra l'altro nella stessa zona, per chi vuole unire l'arte con il pop, c'è la stazione di Yotsugi, tutta dedicata a Capitan Tsubasa... ovvero ai calciatori dei cartoni che noi conosciamo come Holly e Benji". Non resta che partire per Tokyo, Guida Verde nello zaino: i nostri due autori diventeranno perfetti compagni di viaggio.

Il tempio Taishakuten nel quartiere di Shibamata, Tokyo - foto Shutterstock

INFORMAZIONI

  • La nuovissima Guida verde Touring Tokyo, scritta da Francesco Comotti e Patrick Colgan, grandi esperti del Paese, e corredata dai percorsi d'autore di Giorgio Amitrano, è in tutte le librerie, nei Punti Touring e, scontata, online sul nostro store.
  • È nuova anche la riedizione aggiornata della Guida Verde Touring Giappone, scritta da Colgan e Comotti e corredata dai percorsi d'autore di Laura Imai Messina. La puoi trovare in tutte le librerie, nei Punti Touring e, scontata, online sul nostro store.

Leggi anche: