Ogni buon vino inizia con una buona vendemmia, e quella 2025 sembra essere stata particolarmente generosa. I primi dati raccontano di una vendemmia abbondante e di grande qualità: le previsioni di 47,4 milioni di ettolitri portano l’Italia ai vertici mondiali.

Tra i fattori che hanno favorito l’esito molto positivo di questo millesimo, c'è senza dubbio il clima favorevole, è stato un inverno ricco di precipitazioni, una primavera mite e un’estate con buone escursioni termiche. Il risultato è un’uva che promette vini freschi, equilibrati e longevi, con ottime prospettive soprattutto per i rossi da invecchiamento: uve sane, maturazione regolare, ottimo equilibrio tra zuccheri e acidità, con punte di eccellenza in molte regioni

In Campania c’è stato un incremento del 10% rispetto allo scorso anno, racconta Pasquale Carlo, coordinatore regionale della guida ViniBuoni d’Italia. “Da noi il meteo è stato buono, salvo rare eccezioni. Ma gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire perché la vendemmia, che finirà intorno al 20 ottobre, è iniziata con almeno una settimana di anticipo rispetto all’anno scorso.»

Lo conferma dalla Toscana anche Giovanni Folonari, presidente delle storiche tenute Folonari che oggi sono un’eccellenza nel mondo del Chianti classico, del Brunello di Montalcino ma anche dei super tuscan. «Il cambiamento climatico si sente in vigna, l’uva matura prima e si vendemmia prima. Per lo chardonnay abbiamo iniziato a metà agosto, mentre per il sangiovese a Montalcino e a Greve in Chianti la raccolta inizierà la prima settimana di ottobre».

Sono soddisfatti dell’annata anche in Basilicata, dove la Cantina sociale di Venosa, con 800 ettari di vigne produce oltre il 60% dell’aglianico della regione. «L’uva è sana e di qualità elevata, ma sono diversi anni che il nostro territorio ci regala una materia prima di qualità: un elevato grado zuccherino è ideale per il nostro Aglianico, che esce in bottiglia a 14,5 gradi» conferma Francesco Perillo, presidente della Cantina sociale e del Consorzio di Tutela dell’Aglianico del Vulture. E anche in Calabria si registrano stime di produzione del +10/15%.

Il paradosso è che un’annata elevata per qualità e quantità rappresenta un problema per il settore, che deve affrontare sfide molto complesse: non solo il calo dei consumi interni stimato del 2% nel 2025, il calo dei volumi nell’export conseguente soprattutto a difficoltà nei mercati strategici come USA e Germania e la competizione internazionale con Spagna e Francia, che stanno aumentando la pressione sui mercati esteri con un marketing molto aggressivo; ma anche le giacenze elevate di cantina (Coldiretti parla di 46 milioni di ettolitri a fine maggio), conseguenza del calo vendite dello scorso anno.

Senza una strategia politica comune – che tuttora manca ­a sostenere il mercato interno ed estero, l’annata positiva rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio. La sfida infatti sarà quella di trasformare la quantità in valore, mantenendo alta la reputazione del vino italiano nel mondo. Per affrontare questa sfida, oltre agli strumenti politici e strategici necessari con interventi che la stessa Comunità europea dovrà adottare – non mancheremo di sottolinearlo ancora, occorre anche rifondare il linguaggio della comunicazione del vino: facilitare, snellire, semplificare per aprirsi alle nuove generazioni dei consumatori. Occorre prendere coscienza che la comunicazione è cambiata: il linguaggio del vino ha bisogno di rinnovamento, di un cambio di registro che, senza banalizzare i contenuti, provochi suggestioni ed emozioni coinvolgenti ed esperienziali.

Non ultimo, occorre investire nell'enoturismo cherappresenta un'opportunità unica per i produttori. Investire in esperienze turistiche legate al vino non solo genera nuovi introiti, ma crea anche una grande comunità di ambasciatori nel mondo.

NEWSLETTER E GUIDE CHE FANNO LA DIFFERENZA

Ora che sappiamo che cosa mettere nei calici, vi rimandiamo ad aprire le nostre porte sul mondo dei vini e dei sapori. Una è in Vino Touring - Cantine, Storie, Paesaggi la nostra newsletter da cui abbiamo preso più di una ispirazione per questo approfondimento, l'altra è Gusto Touring - Saperi e sapori. Entrambe vi raggiungono una volta ogni quattro settimane, basta registrarsi sul nostro sito.

A curare la newsletter dedicata al mondo del vino è Mario Busso, enologo e divulgatore che cura la nostra guida ai vitigni autoctoni ViniBuoni d'Italia ve la presentiamo qui, ma ne parleremo ancora e con molto entusiasmo.