La provincia italiana è una questione di immaginari. A ciascuno il suo. Sembra immobile, unica e indivisibile eppur si muove, cambia, sperimenta e talvolta rivoluziona. Il nuovo numero di Mappe, Lo stato della provincia, è il punto di osservazione del Touring su questa evoluzione in corso, sulle nuove geografie che ne mutano paesaggio, abitudini e prospettive.
Profondamente consapevole delle eredità della storia e delle tradizioni, Mappe prova a cambiare sguardo proponendosi come una sorta di bussola moderna, come punto di osservazione del contemporaneo, del confronto di suggestioni, storie e idee volte al futuro piuttosto che al passato. «La provincia è osservatorio di anticorpi, teatro di contrasti, laboratorio di questioni universali: sviluppo sostenibile, qualità della vita, comunità autentiche e paure relative alla perdita d’identità, l’invasione del diverso, la fragilità dei legami sociali, i conflitti generazionali, la manutenzione più che conservazione della memoria», scrive Ottavio Di Brizzi, direttore editoriale Touring nell’editoriale di Mappe.
Per raccontare questo spazio che cambia, quest’identità multipla, abbiamo coinvolto autori che, con stili e approcci diversi, dal saggio al racconto, dal fumetto alla fotografia, hanno dato il loro contributo nel proporre una lettura originale e non scontata. Dal reportage ai disegni di Carol Rollo che ha coinvolto l’intera comunità del Comune di Peccioli (Pi) per tracciare le storie dei suoi abitanti al racconto fotografico dell’epoca delle maxi discoteche ora abbandonate realizzato da Elsa Mancini e Simone Nanetti, fino all’emozionante racconto di Daniele Mencarelli e alla misteriosa passione degli italiani per gli investigatori di provincia mappata da Antonio Gurrado.
Non mancano poi le firme che mettono a fuoco l’attualità della provincia italiana come Gian Antonio Stella che scrive: «Questa è la nostra fortuna: abbiamo una pluralità di patrie. Nel senso stretto: terre dei padri. Padri greci e cartaginesi, etruschi e arabi, normanni e visigoti, longobardi e saraceni e così via… Una storia di millenni di insediamenti molto più antichi della nascita ufficiale delle province (1865) sotto il Regno d’Italia e anche dei precedenti napoleonici, pontifici, borbonici o austroungarici. Un radicamento di piccole patrie».
E se le infinite piccole patrie italiane sono patrimonio e fortuna per un Paese che vuole ascoltare le istanze di un futuro auspicabile c’è anche chi viaggiando ha guardato all’italianità domandandosi se “Siamo tutti provinciali?”, come racconta con ironia nel suo articolo Gabriele Romagnoli. «Ho visto inviati speciali in Corea del Sud inseguire, più della notizia, un piatto di spaghetti al pomodoro e basilico; turisti in un resort di Zanzibar pretendere a colazione un cornetto non da forno ma di una nota marca che li aveva conquistati a suon di pubblicità; una coppia di bergamaschi fermarsi all’ultima curva prima del tempio di Abu Simbel per bere aranciate a un chiosco sostenendo: “Tanto l’abbiamo già visto a Gardaland”. Solo lacrime, niente pioggia in cui tutto questo andrà perduto…».
Questa visione italocentrica è quella che emerge anche nei quotidiani. In quelli nazionali è l’Italia tutta al centro della cronaca. In quelli locali la visione tolemaica diventa ombelicale. Mors tua Provincia mea. Mattia Feltri, che nei quotidiani di provincia si è fatto le ossa, lo racconta in Mappe. «A un certo punto mi sono accorto che non era un banale problema di giornalismo, era molto di più: un problema esistenziale. La provincia per sopravvivere deve illudersi d’essere l’ombelico del mondo. O ci si convince che nessun altrove ci renderà altrettanto felici, o si scappa a gambe levate. Per restare, bisogna credere che ogni scintilla è un incendio. E io quando sono scappato, ho scoperto con sorpresa mai più eguagliata che è più facile parlare con un ministro che con un assessore locale».
La provincia non svanisce, ma è in cerca di visione e di proposte per futuri possibili. Sul numero 7 di Mappe abbiamo raccolto quasi 30 storie, dal Nord al Sud, per raccontare questa evoluzione senza approcci pittoreschi, nostalgia o stereotipi ma cercando di andare oltre gli immaginari comuni. Per costruirne di nuovi e inaspettati.
INFORMAZIONI
Il settimo numero di MAPPE, intitolato Lo stato della provincia, è in vendita a 19,50 euro.
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MAPPE è il nuovo progetto del Touring Club Italiano: un libro con la scansione di una rivista e una rivista con l’eleganza di un libro. Un tema diverso ogni numero, un numero ogni tre mesi, diversi generi e linguaggi che si alternano.











